Mi sono preso qualche giorno prima di scrivere di getto come di solito faccio in merito a questa edizione 2022 della Corsa più bella del Mondo.
Volevo capire come fosse stata vissuta dagli altri, per me questa edizione è stata particolare in quanto di solito la vivevo come media, col supporto di Stefania che oltre a farmi da navigatore cura la rubrica Visto da Lei e mi sopporta nelle lunghe ore al volante. In questa edizione ho avuto l’opportunità di riuscire a coinvolgere colleghi che si sono trovati per la prima volta a vedere da dentro la Gara. Come azienda avevamo infatti un’equipaggio nella Green e io come Media Sponsor ho avuto l’onore di avere a bordo giornalisti, tecnici e piloti. Quindi anche per me è stata quasi una prima volta.
La strada è stata la vera protagonista indiscussa, insieme al caldo torrido hanno creato un connubio micidiale, è stata una vera prova di forza, è stato massacrante, ma al tempo stesso epico e bellissimo. Ciò che si fa sempre fatica a trasmettere a chi non ha mai fatto una cosa del genere e ti viene a chiedere, ma chi te lo fa fare è proprio questo. E’ una sfida, ed è una di quelle sfide che amo fare, perché non stai correndo contro nessuno, tanto più come nel mio caso quando sei fuori gara, stai però sfidando te stesso, la tua capacità di rimanere concentrato, di non fare danni da centinaia di migliaia di euro, per non dire milioni in alcuni casi. Di essere determinato nella guida, ma mai aggressivo, di spingere per tenere il ritmo imposto dagli equipaggi delle storiche, senza esagerare.
Mentre per le edizioni passate ho ancora vivi alcuni ricordi ed alcuni passaggi che mi hanno segnato anche emotivamente, di questa edizione penso ricorderò più l’aspetto umano, innanzi tutto la soddisfazione di aver portato alcuni colleghi a conoscere questa realtà. Si erano approcciati con diffidenza e superficialità e ne sono usciti entusiasti, ed ancora una volta il rispetto per gli equipaggi delle storiche, a volte ci si lamentava della pioggia, ma trascorrere alla guida o a leggere note, una giornata che iniziava si coi 24 gradi delle prime ore del mattino, ma che arrivava subito alle 8 a 29 per poi rimanere sui 36/37 gradi fino a sera, penso non sia stato tanto meglio della pioggia.
In questi giorni ho letto alcuni post su polemiche relative agli incidenti, anche scritti da persone che si definiscono amanti della 1.000 miglia. Amici miei, non avete capito nulla. Se dite di amare questa Corsa, sapete anche come sia nata, lo spirito con cui i piloti e le auto si approcciavano ad essa. Il bello della rievocazione è il fatto di riportare per strada la nostra storia. Se guardate le foto dell’epoca molte strade erano bianche, le protezioni non esistevano e purtroppo è stata cessata poiché troppo pericolosa. Ora fare polemica poiché qualche vettura è stata coinvolta in qualche toccatina è criticare la sicurezza è a mio avviso quanto meno sciocco. Sono auto che non frenano, non curvano, non hanno tutte le dotazioni di sicurezza delle nostre auto moderne.
Abbiamo visto dei gioielli, abbiamo visto auto ante guerra guidate da piloti (anche del gentil sesso), come se fossero normali berline da tutti i giorni attuali. Siamo stati circondati da capolavori, di design, di tecnologia, di prestazioni e di suoni.
Il pubblico era numeroso nonostante un caldo afoso quasi insopportabile, è stata un’altra edizione epica. Il vero problema è che dovremo aspettare il 2023 per la prossima edizione.