Se quella del 2020 l’abbiamo definita l’edizione coraggiosa, questa è stata senza ombra di dubbio l’apertura della stagione, il via libera al ritorno alla vita.
I capolavori su ruote che hanno attraversato l’Italia hanno finalmente tornato ad avere l’enfasi e la cornice di pubblico che tutti si aspettavano.
Quest’anno ho notato in modo particolare la curiosità dei tanti spettatori alle Super car moderne, sono vetture molto più facili da capire, le vedi, rimani sbalordito dalle linee, dal fascino e dai colori che rimani a bocca aperta, sopratutto per i bambini le 145 Ferrari del Tributo sono state uno spettacolo incredibile. Avendo alcuni amici che come ogni anno hanno partecipato abbiamo colto proprio questo, i commenti più entusiasti anche di piloti non proprio giovanissimi erano rivolti ai giovani e giovanissimi che sembravano destinati a godersi le auto solamente tramite il joystick di una Play Station, invece erano presenti in forze e questo da speranza al mondo del motor sport che tanto amiamo.
Dobbiamo infatti ricordare che difficilmente si parte con l’amare le vetture d’epoca, è un processo naturale, molti di noi amano le auto della propria gioventù, quelle che desideravi fortemente e non ti potevi permettere, crescendo ti fai una cultura che ti può portare su varie strade e percorsi, ma se da bambino o da ragazzo non hai avuto modo di innamorarti delle auto difficilmente poi le vivrai con una passione sfrenata.
E’ vero che la 1000 miglia non è solo passione, ma anche molto, moltissimo glamour, alcuni dei driver con cui abbiamo parlato non hanno di certo dimostrato un’amore per le auto così forte come quello che abbiamo noi, ma va bene comunque, si sa, come in tutti i mondi non sono sempre solo gli appassionati puri che li frequentano e li rendono vivi. E’ improntate, anzi importantissimo che ci siano persone che “giocano” con le auto esattamente come facciamo noi. Non importa se per noi è amore e per loro un modo per attraversare il nostro meraviglioso paese e farsi vedere, l’importante è che questa manifestazione sia così ricca.
Alcuni aspetti che non ho apprezzato a pieno come sempre ci sono, ma sono ovviamente critiche personali che probabilmente non meritano nemmeno di essere condivise, certo è che a Brescia alla partenza, città della manifestazione per eccellenza ci aspettavamo un bagno di folla molto più caloroso ed avvolgente. La maglia nera comunque la attribuisco alla mia città, Modena, in quanto le meravigliose vetture del Tributo esposte in Piazza Roma davanti all’Accademia di Modena meritavano un clamore completamente diverso. I Modenesi probabilmente non erano informati o non hanno dato peso alla cosa. Certo è che si sprecano citazioni di Enzo Ferrari per dare valore a questa manifestazione, si fa il passaggio davanti alla sua Casa Natale, ci si ferma nella sua Modena in cui tutti noi direttamente o indirettamente dobbiamo qualcosa al Cavallino, penso che sia naturale aspettarsi qualcosa di più.
Lo so che tutte le volte che si dovrebbe descrivere la 1000 miglia io divago e vado in qualcosa oltre, ma i siti sono pieni di articoli con nomi di Vip ed elenco di vetture da sogno, quello che facciamo noi è sempre stato diverso.
La vera domanda che gli Emiliani Volanti si fanno è sempre solo una, ma a questa ho già risposto più volte e chi riceve le iscrizioni lo sa bene. Vale la pena “spendere” così tanto per partecipare? La risposta è sempre quella, sì, anche se per ognuno di noi è un’esperienza davvero soggettiva ed introspettiva. Questa manifestazione è sopratutto un viaggio dentro a se stessi, cosa vogliamo? Cosa ci aspettiamo? E’ chiaro che è un giochino costoso, per cui è facile dire costa troppo, ma intanto per poter provare a partecipare devi avere una vettura idonea e se sei proprietario di una di queste, a quel punto bisogna vedere quale sia la tua alternativa. Io credo che il vero costo della manifestazione sia il mettersi in gioco e viverla pienamente.
Il merito incredibile che do agli organizzatori è che questa manifestazione è una follia, non ti fermi mai, vai sempre, mai un momento di relax, guidi, guidi e ancora guidi, arrivi alla sera tardi per ripartire all’alba, ti sembra di essere nella centrifuga di un frullatore, ma chi me lo fa fare? Ma voi siete matti… eppure quando finisce già ti manca, ma la cosa meravigliosa è che ci sono riusciti.
Questa gara era follia pura quando fu creata, Brescia – Roma – Brescia di velocità, strade aperte al pubblico, non asfaltate, eppure medie folli e via… oggi la vivi in modo diverso, ma una follia resta… ecco il fascino di questa manifestazione, ecco perché nessuna è come Lei. Perché qui rivivi la follia dell’originale, in un modo diverso, ma non di certo meno emozionante o meno coinvolgente