Le auto devono fare musica col proprio motore.
Direi che questa frase possa racchiudere il senso di ciò che abbiamo visto e sentito al Minardi Day in questi giorni.
Nonostante un caldo ancora davvero molto importante gli spettatori sono accorsi per vedere le glorie del passato invadere i box ed incontrare i vari miti dell’automobilismo.
Non appena si scaldava un motore “importante” o le Formula iniziavano a girare in pista e sentivi i motori urlare ecco che tutti correvano a “vedere”, ma appunto probabilmente a sentire rumori che i più giovani probabilmente non conoscono nemmeno, l’urlo di un 12 cilindri Ferrari da F1 non è da tutti, il nome Villeneuve sulla carrozzeria abbinato a quel suono è veramente da pelle d’oca.
Il senso della giornata è tutto qui, la Tyrrel a 6 ruote, fantastiche GP2, Formula 3, Formula 2, ma anche vetture a ruote coperte, storiche, per non dimenticare le meravigliose Pagani, insomma ce ne è davvero per tutti i gusti, unico fattore denominatore l’amore per auto che devono trasmettere un sentimento.
La cosa che ci è piaciuta di più sono stati i sorrisi della gente, nonostante un caldo davvero torrido, tutti, ma dico tutti avevano il sorriso sulle labbra, alcuni gli occhi quasi lucidi dalla commozione.
Da vivere, da rifare, grazie Minardi che ci hai regalato questa festa.