Ciao a tutti,

nei giorni scorsi, al salone di Ginevra, Marchionne è stato intervistato sul tema dell’auto elettrica. Probabilmente non ha risposto come qualche giornalista si aspettava ed è nato un diverbio.

Al di là del tema tecnico ed affascinante dell’auto elettrica, ritengo che ci dovremmo rendere conto che sotto ci sia molto di più, ovvero una guerra commerciale ed economica.

Sappiamo bene che uno dei paesi che “spinge” di più sul tema dell’auto elettrica è la Cina, e questo fatto mi fa sorgere una contraddizione interna.

Di primo acchito mi verrebbe da dire che sia una cosa molto buona, con la popolazione che hanno, la motorizzazione che sta sempre più diventando fenomeno di massa, ecco che l’attenzione alle emissioni non può che essere accolta in modo benevolo, però mi chiedo, ma è tutto qui?

Se non erro, la Cina produce circa il 40% della sua energia elettrica dal carbone, fonte che non è di certo alla stregua delle rinnovabili come sostenibilità ed emissioni, allora vado oltre e aggiungo questo, non è che i cinesi sappiano molto bene che produrre un motore di un’automobile moderna è un fatto davvero complesso, mentre invece la scocca e la carrozzeria sono molto più semplici?

Quindi l’attenzione dei cinesi all’elettrico è frutto di una attenta strategia ecologista, o frutto di una guerra commerciale, “pompata” sulla scorta del Diesel Gate, che punta a far sparire le auto a gasolio dalle città e non solo?

Molti sanno che sono amante delle auto, del rombo dei motori a benzina e di un certo modo di viaggiare, per cui viene facile pensare che io sia una sorta di Don Chisciotte che combatte per sostenere un passato nostalgico. In realtà vedo di buon grado le auto a basse emissioni, poiché saranno sempre più quelle che ci permetteranno di spostarci da A a B, magari con la guida autonoma, per poi tornare a guidare davvero con le nostre amate auto “vere”.

Concludo con un pensiero all’occupazione. Le nostre auto diesel e benzina, prodotte in Europa inquiniamo, è vero, ma c’è anche un indotto molto importante dietro, fatto di persone e famiglie che hanno uno stipendio garantito in un periodo difficile come questo. Stiamo attenti a non scivolare sulla falsa ecologia degli amici cinesi, non vorrei trovarmi ad avere un meraviglioso parco auto non inquinante che poi non ci porta da nessuna parte perché non avremo più un lavoro da raggiungere.

Non voglio essere catastrofico, però vorrei che ci rifletteste su, ognuno di voi è molto più intelligente di me e trarrà le sue conclusioni.

Per Emiliani Volanti,

Marcello.


Marcello Rossetti

Marcello Rossetti

Appassionato di auto da sempre, amante della guida e del pilotaggio. Fammi fare 70 curve in mezzo al verde e sono felice