Nelle nostre prove facciamo riferimento alle varie motorizzazioni, prendiamoci due minuti per dividere in macro aree le possibilità che il mercato ci offre:

  1. Motore termico: abbiamo passato una vita a distinguere tra Diesel e Benzina, ormai entrambe le categorie che ci hanno divisi per anni possono essere messe assieme e su queste direi che ci sia poco da dire, le conosciamo tutti benissimo.
  2. Full Hybrid è forse la prima tecnologia ibrida che si è affacciata al mercato, tutti abbiamo ben presente le Prius dei taxisti o le amate Yaris. In questa tipologia abbiamo un motore termico (quasi sempre a benzina) che viene affiancato ad uno o più elettrici. La macchina decide in autonomia quando utilizzare l’uno, l’altro od entrambi. Di solito in condizioni climatiche miti si parte in elettrico e ci si sposta grazie a quello, quando poi a causa della strada (salite ad esempio) o al nostro stile di guida (accelerazione più marcata) interviene il termico che ricarica le batterie e spinge la vettura. Le batterie si ricaricano anche in tutte quelle fasi di rilascio e non c’è modo di ricaricarle a parte. Su questo tipo di vettura viene spesso insegnata la tecnica chiamata del veleggio che consiste nel raggiungere la velocità desiderata, ad esempio 70 km/h, una volta fatto bisogna togliere il piede dall’acceleratore e appoggiandolo dolcemente avremo una spinta dal solo motore elettrico che ci permette di mantenere la velocità. Queste vetture sono frequentemente abbinate ad un cambio a variazione continua, (quello che montano gli scooter), ciò fa sì che si prediliga un’andatura blanda, infatti quando si accelera con decisione, il regime di rotazione schizza al massimo e pian piano la vettura prende velocità. Il che si traduce in consumi smisurati. Quando invece ottimizziamo i sistemi, guidiamo normalmente e facciamo percorrenze cittadine o extra urbane avremo delle percorrenze davvero record. Il limite più grosso di questo sistema è che il guidatore può premere il pulsante per una guida solo elettrica, ma di fatto non appena si spinge un pò di più interviene il termico che salvaguarda la durata delle batterie. Il termico interviene anche in fase di avviamento con climi particolarmente freddi o se le batterie sono basse
  3. Plug In, sono sistemi che vorrebbero essere un derivato del Full Hybrid con qualcosa in più, ovvero la possibilità di ricaricare le batterie grazie ad una presa esterna. Sulla carta sono i sistemi migliori poiché uniscono un motore termico vero e proprio con un pacco batterie che permette di percorrere in solo elettrico dai 30 ai 50/60 km. Il vero limite è il peso di questi sistemi, in quanto mentre nei full hybrid la vettura nasce per fare interagire i due motori, qui è come se avessimo due auto in una, quindi abbiamo una piccola elettrica con le sue batterie ed il suo motore e in più un motore termico generoso. Inoltre per una questione di costi, ma anche e soprattutto per mantenere una buona aspettativa di vita alle batterie,  questo tipo di vetture hanno una modalità di ricarica lenta. Per cui se il vostro tragitto casa lavoro rientra in questo km e avete la possibilità di ricaricare a casa e al lavoro, potrete girare quasi sempre in elettrico con la tranquillità di avere un termico che vi porta dove volete. Se però a casa non avete modo di ricaricare, oppure se lo fate il vostro impianto rischia di saltare, comunque 3 kw/h vengono assorbiti, o se vi siete fatti due conti e non vi conviene, risultano una scelta particolare. Poiché di fatto non sono né vere e proprie ibride, né elettriche. In pratica una volta finita la carica avrete un motore termico che consuma tanto poiché si deve portare dietro un peso aggiuntivo. Con suv di alta gamma, con questo tipo di vetture si fanno circa 10 km/litro, che non sono affatto male se si pensa che sono andati a sostituire i vecchi 6 o 8 cilindri a parità di prestazioni, ma per chi li compra fidandosi del consumo medio dichiarato saranno una grande delusione. Quasi tutti questi sistemi hanno un termico a benzina che li accompagna.
  4. Mild Hybrid, ovvero ibrido leggero, sono nate come evoluzione dello start and stop, col tempo sono arrivate ad inserire dei piccoli motori elettrici da 5/6 cavalli per capirci che aiutano il termico. Questo tipo di sistema è spesso abbinato alle unità a gasolio, permette di immatricolarle come ibride ed in più consente una sensibile, ma percettibile riduzione di consumi. Sappiamo infatti che lo sforzo maggiore si ha nei primi metri e la coppia dell’elettrico in questo frangente aiuta parecchio. Un altro motivo per cui qui troviamo l’abbinamento col termico Diesel è dato dal fatto che quest’ultimo, per funzionare bene ha bisogno di rimanere accesso, con gli altri sistemi avrebbe sempre un ciclo di acceso spento. In questo caso invece si ottimizza.
  5. Range extender, sono pochi modelli dotati di questa tecnologia, uno per tutti la BMW i3, in pratica sono auto elettriche in cui viene montato un piccolo motore elettrico che fa da generatore. Sulla carta anche qui tutto bene, ma quando le batterie sono basse ed attiviamo il motore, ci troviamo in una situazione a cui non siamo abituati, ovvero ad un motore termico che gira ad un regime costante indipendentemente da quello che non facciamo col gas. Inoltre in questa fase di ricarica le prestazioni sono limitate.
  6. Full Electric ovvero le auto del domani, completamente elettriche. Si ricaricano solo con le prese e non hanno nessun tipo di altro motore a scoppio abbinato. In futuro è previsto che non avremo incrementi macroscopici delle autonomie in quanto si avranno miglioramenti dovuti alla migliore resa delle stesse, ma la strada di aggiungerne sempre di più non è percorribile, in quanto andremo ad aumentare fortemente il peso e questo andrà a diminuire il beneficio apportato. Altri aspetti sono da tenere conto sulle auto elettriche, quelle che nascono come modello già pensato sull’elettrico e le versioni adattate. C’è moltissima differenza sopratutto in termini di sicurezza. Gli impianti ad alta tensione devono essere messi in sicurezza e vanno previste tutte le eventualità anche in caso di incidente. Le batterie hanno robustissime strutture di protezione, così come la parte del motore coi cablaggi ad alta tensione. Inoltre il motore termico contribuiva ad assorbire parte dell’energia dell’urto, con la sua rimozione bisogna introdurre altri elementi a compensazione

Spero di aver dato un quadro non di certo esaustivo, ma quanto meno orientativo, voi quale motore vedete nel vostro futuro?

 

Categorie: Test

Marcello Rossetti

Marcello Rossetti

Appassionato di auto da sempre, amante della guida e del pilotaggio. Fammi fare 70 curve in mezzo al verde e sono felice