Ci troviamo all’asilo, in una di quelle classiche aule popolate da energici e schiamazzanti bambini che passano le mattinate a scarabocchiare sui fogli, a creare formine di creta assieme alla maestra e a urlare a squarciagola. Tra tutti spicca un bambino, è come gli altri ma non parla di Messi, di Peppa Pig o di quanto sia bravo a giocare a guardia e ladri, è intento a spiegare ai suoi amichetti com’è fatta l’auto dei suoi sogni. Poi prende un pennarello rosso e disegna una macchina sportiva che assomiglia vagamente ad una Ferrari (perché tutti abbiamo iniziato da quella, vero?). E poi? Poi quando esce in cortile non gioca sulle altalene, ma si mette a imitare i suoni di uno scarico di un’automobile. Il bambino cresce e alle elementari parla con i suoi amici di come sia riuscito a ottenere la vittoria nell’ultima gara dell’ultimo gioco di corse automobilistiche per la sua console, e inizia a leggere le prime riviste riguardanti il mondo dei motori: Al volante, Autosprint, Elaborare, Tutto Rally, ecc.. Cresce, va alle scuole medie e, come si sa, qui cominciano le prime cotte, ma il ragazzino sembra avere un altro tipo di cotta, eh sì, ragazzi, non stiamo parlando della ragazzina bionda a cui stanno spuntando i primi seni o della mora che tutti corteggiano alla fine dell’ora, no, è proprio la macchina dell’ultimo film uscito al cinema, dove l’eroe sfreccia a tutta velocità su questa supersportiva con uno spoiler che potrebbe fendere l’aria più di un Boeing 747 e che ha più lucine del luna park fuori città, ma poco importa, perché sembra il veicolo più veloce del mondo. Passano pochi anni, ma il ragazzino sembra avere le idee chiare, dopo il motorino o la moto 125 c’è il traguardo che attende con ansia da una vita: la patente. Si sveglia con il poster in camera dei grandi campioni del passato di F1 e di rally, sa benissimo chi sono e per lui sono la rappresentazione terrena di dio in terra. A scuola con lo smartphone, durante le noiose lezioni sui romani (i romani… pff manco avevano le auto, perché ascoltare?), viaggia tra centinaia di siti, foto, video e blog dove si parla di qualsiasi auto… ma tanto il nostro eroe avrà la macchina dei genitori, e non quella nuova che guida il papà per andare in vacanza, no, quella che la mamma usa per andare a comprare i succhi di frutta al supermercato. Vabbè, meglio di niente… Ma improvvisamente, appena presa la patente, tenendo il volante ben saldo tra le mani, sogna: “Cavolo, ragazzi, ma io sto guidando una Lamborghini, una Ferrari, una Aston Martin!”, ma è solo il “bolide” con cui vai a prendere la fidanzatina a casa e, sì, un po’ ci si vergogna quando passa accanto il figlio di papà con la BMW e lo stereo a palla. Il tempo passa e arrivano i primi lavori: chi consegna pizze in motorino e chi è più fortunato e trova subito un lavoro con una paga decente, ma poco importa, perché l’obiettivo è lo stesso, comprare la prima auto. Giorni, notti, settimane cercando su Autoscout, questa? No, questa costa troppo… Quest’altra? No, questa sembra la macchina di mia nonna… E quella? Dai, ma fra poco cade a pezzi… E improvvisamente qualcosa ti colpisce… Che bella… è lei, la linea, il design, il motore… o semplicemente quell’amore a prima vista che non ti sai spiegare. Contati i soldi fino all’ultimo centesimo, ti trovi con il proprietario o con il concessionario, ti raccontano la fiaba dell’orso, ma suvvia, tu ne sai più di loro, conosci anche quanti giri di cacciavite son serviti per assemblarla. Ed ecco che esci con la tua nuova auto fiammante, hai aspettato 10, no, che dico, 15 anni per averla, che abbia 50 o 200 cavalli, per te non cambia nulla, è lei che ti ha fatto perdere la testa, però sappiamo che un giorno le vostre strade si divideranno… Ci rimarrai male, ma un’altra vettura comparirà nella tua vita, una station, una supersportiva, una macchina 50ino, ma sarà sempre la stessa emozione.
Beh, se leggendo queste parole ti sei riconosciuto, allora sei uno di noi, e che ti piaccia o no, questa fantastica “malattia” ti rimarrà per sempre… Ma tranquillo, non sei solo…
Adriano