Tutti ricordiamo la piccola Rav4, il suv sbarazzino che ha invaso allegramente le nostre strade, sono passati tanti anni, forse allora le chiamavamo ancora fuori strada, ma quella linea unica ed originale, la caratteristica della ruota di scorta esterna ancorata al portellone posteriore sono diventate un’icona.

Raramente le auto orientali ci colpiscono per lo stile e le linee, sicuramente le giudichiamo affidabili e concrete, ma definirle proprio belle è impegnativo, quando però alcune di esse ci riescono, fanno breccia nei nostri cuori in modo indelebile. Un altro esempio? Mazda MX5 Miata, vi dice qualcosa?

Torniamo ai giorni d’oggi e vediamo come e se l’attuale generazione della Rav4 sia in linea con la sua antenata. Partiamo dall’estetica, è futile, ma è sempre il primo aspetto col quale ci dobbiamo confrontare. Ha una linea tutta sua, io personalmente non ci vedo nulla della famosa prima serie e devo dire che è un bene. Non è cosa da tutti riuscire a portare avanti le linee delle generazioni passate adattandole al momento, ed a volte, non è nemmeno il caso, questo è un esempio concreto.

Cerco di spiegare la mia affermazione, la prima serie era una piccola fuoristrada destinata ad un uso cittadino e alla gita fuori porta, probabilmente chi la acquistava era indeciso tra una media (Golf o similare) e lei. La generazione attuale ha ingombri e capacità di carico completamente diversi, le dimensioni esterne sono più che generose, ma è lo spazio interno che la rende una grande suv adatta a viaggiare, alle famiglie numerose e a tutti coloro che abbiano la necessità di avere spazio a bordo per cose e persone. Ecco perché ritengo che un cambio di linea sia più che giustificato. E’ ancora lei, ma allo stesso tempo è davvero un’altra cosa, i tempi sono cambiati e lei si è evoluta, dentro fuori e nella meccanica.

Partiamo dalle prestazioni su strada, stiamo parlando di un Suv importante per dimensioni esterne, con capacità di carico per persone e cose tra i migliori della categoria, sinceramente oserei dire la migliore, ma so che qualcuno con centimetro in mano potrebbe contestare questa affermazione, sappiamo già che si tratta di una motorizzazione ibrida, il che ci tende a far pensare ad un qualcosa di pigro e risparmioso, ma soprattutto ad un aggravio di peso. Tutti questi aspetti messi insieme ci fanno mettere alla guida rassegnati, la consapevolezza e la maturità che ha raggiunto questa auto ci si aspetta si possa riflettere anche nella guida. Sembra un pò che abbia seguito la vita di chi vi scrive, era giovane e sbarazzina, ci caricavi un pareo e le infradito e partivi per l’avventura, ora hai la famiglia, i bambini e il cane, le avventure sono diverse, lo spazio che ti serve è quintuplicato e la guida, diciamolo pure è molto più da nonno.

Con questa lunga premessa ti metti alla guida privo di aspettative, e qui, arriva la sorpresa, la grande sorpresa. L’esemplare in prova è la versione AWD, ovvero quella a 4 ruote motrici, dotata di un piccolo motore elettrico aggiuntivo che spinge sulle ruote posteriori, mentre l’altro agisce in simbiosi col 2.5 litri termico. Esatto, non mi sono sbagliato, davanti abbiamo un 2.500, per un totale di 221 cavalli combinati.

Le sorprese su questa nuova RAV4 non finiscono mai, abbiamo trovato una linea piacevole ed originale, un abitacolo dalle dimensioni più che generose, ed ora scopriamo che su strada non ti fa assolutamente sentire il peso e le dimensioni e si muove con scioltezza in tutte le circostanze, c’è sempre “quel cambio” a variazione continua che non riuscirò mai a farmi piacere, ma che tecnicamente ha il suo senso, e devo ammettere fa egregiamente il suo lavoro, ma la guida è fluida, scattante al punto giusto e rilassante.

La versione Business in prova ha davvero tutto, controllo della velocità di crociera attivo, assistente di corsia, frenata di emergenza, un bello schermo touch screen che si può comandare anche a voce e che recepisce bene ed in fretta i nostri input. Potremmo suggerire come piccola pecca i sedili riscaldabili anteriori che avevamo sull’analoga versione della Corolla.

Non vi ho ancora parlato dei consumi, e qui ci si aspetterebbe la nota dolente, io l’ho usata in città, in autostrada, su percorsi misti, ho fatto fare dei test drive ai miei clienti che di certo non l’hanno risparmiata, ed ho tutt’ora una media di più di 17 km/litro. Non esprimo giudizi in merito, se per qualcuno di voi è un parametro che necessità di un confronto, vi posso dire che molti miei clienti a cui avevo dato delle Jeep Compass 140 cavalli, diesel, automatiche, sarebbero ben contenti se riuscissero a fare i 17 con la loro auto. Qui parliamo di un benzina con 80 cavalli in più, dalle dimensioni molto più generose e col il plus di essere ibrido.

Vi lascio con qualche foto della vettura realizzata dal nostro NP Automobili, Nicolò Ponzi.

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Categorie: Articoli

Marcello Rossetti

Marcello Rossetti

Appassionato di auto da sempre, amante della guida e del pilotaggio. Fammi fare 70 curve in mezzo al verde e sono felice