Abbiamo appena concluso la nostra settimana elettrizzante in compagnia della nuovissima Volvo XC40 P8 Recharge e devo dire che sono sempre più stuzzicato dall’elettrico.

Partiamo dal concetto che più vi stupirà, non importa sapere quanta autonomia abbia così come non vi importa sapere in quanto tempo si possa fare una ricarica veloce.

La guida in elettrico impone un cambio di mentalità, bisogna semplicemente abituarsi a ricaricare per ciò che andremo ad usare. Non è come col termico con cui si fa il pieno e si consuma in più giorni, qui si ricarica appena si può per quanto ci servirà. Ovviamente è fondamentale avere la possibilità di ricaricare a casa e nel luogo di lavoro. Se pensate all’elettrico e prevedete tutte le vostre ricariche fuori mi sento di dirvi di rifletterci bene. Quando ti propongono l’elettrico ti dicono che è molto meglio del termico in quanto col termico non puoi fare il pieno a casa, ma solo fuori, mentre con l’elettrico puoi anche a casa. E’ un pò un’esagerazione, ma ha la sua logica.

Le batterie andrebbero sempre tenute tra il 20 e l’80% per cui, un utilizzo ideale sarebbe quello di fare come base il 30 e andare a caricare quel tanto che ci serve per il giorno dopo sfruttando anche l’aiuto del comodissimo navigatore. Ovviamente le colonnine in giro ci sono, non tutte sono sempre compatibili, a volte la gestione tra le varie app e modalità manda un pò in confusione, ma di fatto si può iniziare a viaggiare, programmandosi un minimo in modo agevole.

Detto questo, l’elettrico ha un’infinità di vantaggi, è talmente silenziosa che quando piove sentite il rumore dell’acqua negli pneumatici e nei passa ruota e vi sembra che vi sia una grondaia che sta scaricando il temporale sulla vostra testa, la fluidità è impressionante, così come il tiro, l’esemplare in prova dispone di 408 cavalli e si sentono tutti. E’ difficile paragonarla con un termico, ritengo che la sensazione di accelerazione che la vettura sia in grado di offrire sia superiore rispetto a quella di una sportiva benzina o diesel di pari cavalleria. Poi nell’allungo cambia tutto, ma quella magia che accade quando schiacci tutto e ti attacca al sedile è una droga che ti fa passare in secondo piano tutte le ricariche che devi fare.

Esteticamente è molto simile alle sorelle XC40 se non per qualche dettaglio come ad esempio l’assenza di una griglia di raffreddamento del vano motore, che tra l’altro è stato sfruttato intelligentemente in quanto fornisce un baule a pozzetto utile per i cavi di ricarica o altri oggetti che ci si portano dietro, ma che non sono di uso comune. Quindi la linea è piacevole e l’abitacolo ampio e confortevole, poco da invidiare alla sorella maggiore XC60 tranne se si viaggia sempre in 4 a pieno carico.

L’altra eclatante novità della vettura è l’assistente Google presente in essa. Qui non si parla più di integrazione con lo smartphone di bordo, ma la P8 è proprio un’unità a se alla quale si accede grazie al nostro account e che presto apprenderà tutto di noi. I comandi tradizionali spariscono in quanto ogni informazione e attività può essere gestita dal semplice “Ehi Google”. Incredibile, ma estremamente comodo, “ehi Google, ho caldo!” ed ecco che la temperatura del clima viene abbassata, “Ehi Google andiamo a mangiare una pizza” ed ecco che la vettura ci propone le nostre pizzerie preferite (quelle su cui abbiamo fatto una recensione ) o le altre nella zona. Una volta attivato il navigatore ci dice anche con estrema precisione con quanta batteria arriveremo e diventa un alleato incredibile per aiutarci a gestire le ricariche e togliere le ansie del viaggio.

Ovviamente non sono tutte rose e viole, attualmente mancano le infrastrutture, ma non tanto quelle esterne, siamo noi che non abbiamo le colonnine dove dovremmo. E’ inutile aspettare che facciano una elettrica con 1.500 km di autonomia se poi noi andiamo a mettere sempre i 10 euro quando siamo in riserva. Serve un cambio di mentalità importante e poi la “musica” cambia.

Della Volvo di per sé ho apprezzato parecchio la dinamica di guida, la vettura è ovviamente molto pesante, ma le sospensioni sono regolate perfettamente ed una volta presa confidenza con la modalità one pedal sembra di averla sempre usata e non si vorrebbe più tornare indietro. In pratica quando si rilascia il pedale del gas si ha un brusco rallentamento in quanto la vettura va a ricaricare le batterie e di fatto frena, tanto che l’utilizzo del pedale del freno avviene davvero in pochissime occasioni rendendo la guida ancora più rilassante.

Un consiglio importante, se però vi fate prendere la mano e spingete, il freno va usato, e va usato con una grande, grandissima decisione. La spinta che la macchina fornisce è davvero notevole, ci si trova in pochissimo tempo a grande velocità e complice anche la silenziosità non ci si rende bene conto, ma si veloci, anche troppo. Per tanto appunto nel caso frenate con vigore!

Un peccato veniale che voglio sottolineare è la mancanza di regolazione delle ventole anche in modalità Auto del clima, in ogni caso va gestita manualmente e questo mi sembra veramente ridicolo in una macchina che fa praticamente tutto da sola. Avrei inoltre voluto più app, un pò in stile Tesla per passare il tempo nelle varie colonnine di ricarica. Sarebbe utile una modalità che permetta di navigare in internet o di avere YouTube o addirittura la TV.

In conclusione si tratta di una vettura con tantissimi pregi e pochi difetti, ma quei difetti possono essere tanto importanti da scogliere l’acquisto. Di cosa sto parlando? Del proprietario. Se non sei nell’ottica o lo sei, ma non puoi strutturarti lascia stare, almeno per ora.

 

A me è piaciuta davvero moltissimo, anche se oggi alla riconsegna vedere che la mia Giulia aveva già percorso 515 km dall’ultimo pieno ed era ancora a metà serbatoio mi ha fatto sorridere…

 

 

 

Categorie: Le nostre prove

Marcello Rossetti

Marcello Rossetti

Appassionato di auto da sempre, amante della guida e del pilotaggio. Fammi fare 70 curve in mezzo al verde e sono felice