Chiudiamo il cerchio dei vari modelli della XC40 con un test drive approfondito della versione Plug In

Iniziamo col dire che l’aspetto che maggiormente era da migliorare riguarda me stesso. Per quanto si cerchi sempre di arrivare informati alle prove si impara molto di più con la pratica e l’esperienza, pertanto ad ogni passaggio qualcosa ho migliorato nella gestione.

Brevissimamente giusto per dire che la vettura ci piace sempre, ottima qualità ed insonorizzazione, finiture di pregio e dinamica di guida sportiveggiante sono un mix ben riuscito che rende la XC40 molto interessante per tutti coloro che vogliono un Suv compatto, ma dalle dimensioni interni più che generose.

La motorizzazione mi ha convinto più che in altri casi, ma va saputa usare. Ritengo che l’utilizzo migliore sia la modalità Hold della batteria. Andando con ordine, sappiamo che queste vetture danno il meglio quando hanno le batterie completamente cariche, quindi animo in pace, le ricariche vanno fatte. L’errore più frequente che tendevo a fare era quello di lasciare che la vettura utilizzasse la modalità elettrica fino a quando era possibile per poi passare al termico, che in alcuni casi ho utilizzato anche per ricaricare le batterie. Ora con la funzione Hold che permette di mantenere la carica per un uso successivo, avremo una sorta di full hybrid, la vettura alterna le due motorizzazioni in modo efficace, la forbice di utilizzo dell’elettrico mi sembra leggermente inferiore rispetto a quella delle full tradizionali, ma comunque accettabile. Cosi facendo riusciamo a fare percorrenze davvero interessanti. Possiamo passare alla normale gestione quando vogliamo dare fondo all’elettrico perché sappiamo che stiamo per ricaricare o siamo in un centro cittadino.

Un altro aspetto improntate rispetto alla sorella maggiore XC60 è legata al fatto che questa, come unità termica monti un 1,5 litri brillante, che è molto più adatto allo scopo del fratello da 2 litri e quasi il doppio dei cavalli. Di fatto questa unità permette un uso leggero sia in termini di consumi che di facilità di guida, le T6 o addirittura T8 della serie 60 sono dei salotti con uno scatto da  dragster. Rendono si piacevole e relativamente poco costoso viaggiare con quasi 400 cavalli, ma restano impegnative.

 

Quello che però mi piacerebbe che in Volvo facessero è dare la possibilità al driver di programmare questa modalità di guida, altrimenti, tutte le volte che facciamo l’accensione dobbiamo ricordarci di andare nella schermata principale e selezionarla.

Per la ricarica, bisogna essere meno pigri, le colonnine che ho a 600 metri da casa non sono poi così lontane. Basta prendere l’abitudine. Ovvio che arrivare alla sera a casa, lasciare la vettura, arrivare a piedi e poi tornare non appena la app di notifica che l’auto è carica non è così agevole, ma non è nemmeno una tragedia. Ovvio tutto questo solo fino a quando non avrò installato la wall box in garage.

Se avete la colonnina a casa e non vi scoccia caricarla ogni sera, direi che questa plug in sia una delle poche promosse, se sapete già che siete pigri come me… rischiate di andare in giro con un 1.500 turbo benzina con l’aggiunta del peso del pacco batterie, però la macchina è valida e non poco.

E voi cosa ne pensate?

 

 

Categorie: Le nostre prove

Marcello Rossetti

Marcello Rossetti

Appassionato di auto da sempre, amante della guida e del pilotaggio. Fammi fare 70 curve in mezzo al verde e sono felice