Ho recentemente venduto la mia Audi A4 Avant e, lo ammetto, l’esperienza è stata sorprendentemente positiva. (Spoiler: ci sarà un articolo tutto dedicato.) Per farla breve: l’ho comprata usata, me la sono goduta per quasi due anni, ci ho fatto circa 45.000 km e, miracolosamente, ci ho rimesso pochissimo.

Mia moglie ha una A4 praticamente identica. E nel frattempo, Audi continua a tempestarmi di email promozionali, come un ex bisognoso che non ha ancora elaborato la fine della relazione. “Fai un preventivo!” “Configura la tua nuova Audi!” E io, ogni volta, come un pollo da spennare, ci casco. Apro il configuratore e mi butto sulla A5, l’erede cool della mia ex A4.

Solo che poi, puntualmente, sbatto il portatile contro il muro a metà configurazione.

Come molti sanno, per lavoro mi occupo di NLT – noleggio a lungo termine – e ho il privilegio di provare un sacco di macchine diverse. Questo significa che ho sviluppato una leggera dipendenza da accessori e tecnologie. Tipo: sedili ventilati. Amo le auto nere, ma in estate diventano delle stufe nucleari, e arrivare a un appuntamento di lavoro con la schiena che sembra uscita da una doccia tropicale non è il massimo. I sedili ventilati sono la soluzione. In molte auto sono di serie, in altre si pagano.

Sull’Audi? Li trovo come optional, a circa 1.000 euro. Va bene, è Audi, ci può stare, lo accetto. Ma qui comincia la discesa agli inferi del configuratore: appena clicchi “sedili ventilati”, ti obbliga a mettere gli interni in pelle. E non una pelle qualsiasi: ci sono opzioni che sfiorano i 3.000 euro. E non finisce qui. Perché per avere quei benedetti sedili devi aggiungere anche pacchetti assortiti per un totale di 8.800 euro. Solo per avere un po’ di aria fresca nel sottoschiena.

Ora, per carità, ognuno è libero di buttare i soldi come vuole. Se avete le tasche profonde e volete farvi un’auto che profuma di salotto buono, applausi! L’Audi è una gran macchina. Ma per me, umile servitore della classe media, spendere 80.000 euro per una station wagon da usare tutti i giorni… è un po’ troppo. Cioè, con quella cifra ci compri una 911 usata, gente. Una Porsche. Un’auto vera. Con anima, sound, storia. Non una tedesca in giacca e cravatta che ti fa pagare la ventilazione come fosse oro liquido.

Voi che ne pensate? Vi è capitato di litigare con un configuratore Audi? O siete riusciti a uscirne vivi (e senza mutuo)?



Marcello Rossetti

Appassionato di auto da sempre, amante della guida e del pilotaggio. Fammi fare 70 curve in mezzo al verde e sono felice